martedì 17 dicembre 2013

Tu chiamale se vuoi Emozioni

A volte le cose accadono. Così semplicemente.
Ti addormenti con la sensazione che la vita non abbia per te nulla di bello in serbo e ti svegli che tutto improvvisamente cambia.
Sulla tua strada compare qualcuno. Qualcuno che non immaginavi, che non pensavi, che non conoscevi. Appare dal nulla e tu ti ritrovi a seguirlo "come un ragazzo segue l'aquilone" (come diceva Faber).
E capita che l'invito a cena salti perché deve andare ad un incontro di lavoro ma non si dà per vinto e ti passa a prendere dopo cena giusto per bere qualcosa e stare un po' insieme. Ti ritrovi seduta con lui ad un tavolino di un bar affollato e chiassoso ma senti solo la sua voce e ridi come non ti capitava da tempo.
E poi mentre sei lì a chiacchierare e fumare lui improvvisamente ti stringe tra la braccia e ti sfiora le labbra con un bacio dolcissimo. Tutto sembra naturale. Come se quello non fosse altro che l'ennesimo bacio fra noi.
Capita di restare in macchina fino alle 3 del mattino a baciarci e abbracciarci. Il cuore fa una capriola mentre realizzo che starmene lì in silenzio ad accarezzare i suoi capelli mentre lui è accoccolato a me mi sembra la cosa più naturale del mondo.
Mi dice che gli piaccio, che vuole passare più tempo possibile con me. Ieri finalmente la cena tanto programmata in un accogliente locale vecchia milano a parlare, ridere e bere vino. Emozionata sì ma non a disagio. Mai. I suoi occhi mi guardano ed io non provo disagio. Neanche un po'.
Non ho dormito molto questa notte. E' difficile per me dormire se lui nel sonno mi tiene stretta a sè e il mio cuore fa un baccano indicibile.
Lo guardavo dormire e riuscivo a pensare solo "ti prego non andartene, non sparire."
E' tutto strano. La sua sicurezza nel volermi, la facilità con cui l'ho seguito, dormire con lui senza pormi la minima domanda.
La parte più strana è stato quel momento in cui eravamo abbracciati sotto le coperte a guardare la fine di un film che entrambi avevamo già visto mille volte. Prima ancora di fare l'amore, prima dei baci.. eravamo lì accoccolati. La mia testa sul suo petto, la sua mano ad accarezzarmi la schiena le nostre battute acide sul film ed io che mi chiedo perchè tanta fulminea intimità non mi sembri affatto strana.
Questa mattina sono andata via cercando di fare il meno rumore possibile ma si è svegliato lo stesso. Mentre ero lì intenta ad infilarmi i pantaloni nella penombra della stanza l'ho scoperto a guardarmi con il sorriso in faccia. Il cuore ha fatto un doppio salto carpiato.
Mi ha accompagnata alla porta, mi ha baciata e mi ha detto " ci sentiamo dopo, buona giornata".
E a me è sembrata la promessa più dolce del mondo.
Non svegliatemi, per favore non svegliatemi da questo sogno.

mercoledì 11 dicembre 2013

Ho così tante cose da dire che ci ho pensato tanto sulla possibilità di scriverlo davvero questo post. Che quando ho troppo da dire le idee mi si aggrovigliano in testa e mi perdo nei miei pensieri ed è difficile riportare tutto senza macchie e sbavature. Come quando ero piccola e i miei temi erano sempre pieni di correzioni e sbavature perchè puntualmente appoggiavo la mano sull'inchiostro ancora fresco e facevo disastri indicibili.
Ci ho pensato tanto ma davvero ora devo farlo perché altrimenti scoppio. Se lo facessi in maniera discorsiva so già che mi perderei quindi opterò per un freddo e antisettico elenco puntato che non è bellissimo da vedere ma almeno mi costringe a stare nei margini. Dopo essermi presa una pausa di riflessione lontana da qui e da me stessa è ora di tirare le somme.

  • Mr Big.   Non sono più tanto convinta che lui sia Mr Big. E' il Mr Big degli amici. Un amico splendido anche se ogni tanto mi mette un po' all'angolo. Ma non può essere Lui. E di motivi ce ne sono tanti. Per esempio il fatto che se è così tanto perso per Boccoli D'oro allora con me non c'entra proprio niente. Non solo perchè fisicamente siamo agli antipodi. Ma anche e soprattutto perchè lo siamo di testa. E mi dispiace un po' ammetterlo ma sono fatti l'una per l'altro. Lei fa quei discorsi da bambina gne gne in cui lui sguazza mentre la mia testa è troppo faticosa (parole sue). Perchè la mia testa non si ferma mai, perchè odio i discorsi qualunquisti, le frasi fatte, i luoghi comuni, la banalità. Tutte cose di cui lei si riempie la bocca e che la fanno sentire intelligente q.b. Quello di cui ho bisogno è un uomo e lui è ancora un ragazzo. Ho bisogno di un uomo che non si spaventi della mia testa ma che la consideri una sfida stuzzicante, che sappia abbracciare le mie insicurezze ma anche che sappia e voglia tenermi testa. Che non mi assecondi in tutto e per tutto. Che sia dolce con me senza diventare melenso, che sia ironico e acidulo. Rassicurante. Forse sarà egoistico ma ho bisogno di qualcuno che mi dia l'idea che sia lì per prendersi cura di me anche se non lo chiederò mai apertamente. Ho bisogno di sentirmi protetta. Big è tante cose come amico ma non è quel tipo di uomo. Lui quando è cotto diventa un cagnolino scodinzolante pronto ad assecondare lei in tutto e per tutto. E' un ragazzino che si tuffa nel melenso come un bambino nella cesta delle palline colorate mentre a me le frase mielose e la dolcezza stucchevole mi fanno vomitare anche la cena di Natale del 2008. E' l'amico perfetto per parlare quando ne ho bisogno, per ridere di gusto, per cercare conforto e confronto.. per tutto tranne che per l'amore. Io e lui non resisteremmo una settimana. Perchè se io mi ritrovo a fianco un cagnolino scodinzolante tempo 3 secondi lo prendo a calci, ecco. E da quando ho raggiunto questa consapevolezza mi sento meglio, più leggera. La nostra amicizia ne ha guadagnato. Il mio sorriso ne ha guadagnato. I miei sentimenti si stanno ridimensionando e il mio cuore sta prendendo qualche boccata d'aria in più.  
  • D. L'ho mandato a stendere. Eliminato dalla mia vita definitivamente. Perché dopo tutto quello che mi ha fatto passare davvero non può pensare di poter fare ancora il bello e cattivo tempo. Perché quando ho capito che lui era seriamente convinto di avere ancora la strada spianata con me, non ci ho visto più. Insicura sì, ma sto crescendo bello mio. Ci ho messo un po' ma ora conosco il mio valore. So chi sono con tutti i mie pregi e i miei difetti e non mi svendo più. Non calpesto la mia dignità ed i miei desideri per un'illusione. Non dimentico il male che mi hai fatto per la paura di perderti. Perché è mille volte meglio perderti. Sicché alla fine della telefonata gli ho detto "Bravo cerca di non tornare a vivere a Milano. Se proprio non ce la fai e torni.. fatti un favore immenso, non farmelo sapere. Lo dico per la tua incolumità fisica. E ora devo andare. addio." Mi sono amata come mai prima in quel momento. Mi sono fatta un applauso e persino Emily ha tirato fuori uno dei suoi migliori miagolii di soddisfazione. Quando ce vò ce vò!
  • NEWS. Ebbene sì, c'è una news. Da un paio di giorni, forse tre, un certo uomo misterioso si è fatto notare e mi ha invitata a cena sabato sera. E ovviamente la mia regale persona non ha potuto rifiutare. Ho le unghie affilate, le orecchie in ascolto, le difese anti nucleari attive ma... mi concedo di conoscerlo e vedere cosa accade. Perché ne ho bisogno e voglia. Ecco. 
Sono tornata a sorridere e mi sono aperta al mondo di nuovo. Ho voglia di perdermi un po', di far rallentare un po' i pensieri, di essere felice. Perché prima o poi toccherà anche a me, no?

Il mio monologo termina qui.. andate in pace! :)

E comunque io mi sento così

lunedì 2 dicembre 2013

E' stato un bel w.e. Fatto di coccole per me, di un po' di sano shopping, di amici e pranzetti preparati con le mie manine.
Sono stata bene. E voglio continuare a sentirmi così. Nonostante il mal di stomaco che mi prende quando mi parla di lei.
Si, io e Mr Big siamo tornati a parlarci. Abbiamo discusso, urlato e alla fine ci siamo arresi e siamo tornati a parlarci. E' vero forse non siamo più amici. Non come prima. Perché io per prima non posso dire di essergli davvero amica se lo amo così tanto da  morirne.
Lui ha dimostrato più e più volte il bene che mi vuole. Ha dimostrato di esserci anche quando non c'era nessuno. Per cui sì. lui mi è amico. io no.
E ora arriva la parte difficile. Cercare di non mandare tutto all'aria. Guardare loro due che si avvicinano sempre di più cercando di farmi meno male possibile.
Ma, come dice la Bia, nonostante il peso emotivo di tutto questo la mia vita non dipende dai loro amoreggiamenti e non può cominciare e finire con loro.
Ho deciso di chiudere tutto questo dolore e questo sentimento in una scatola, l'ho nascosta in fondo all'armadio sotto ai maglioni che non metto più ed ho buttato via la chiave.
Devo salvarmi. Voglio sorridere, ridere e aprire il cuore.
Voglio boccate di vita. Voglio prendermi solo il buono. Basta lacrime, basta crampi allo stomaco.
L'amore è imprevedibile e a volte prende strade inconsuete.. ma arriva sempre a destinazione. Se il mio amore è lui arriverà. Prima o poi arriverà. Altrimenti vorrà dire che non era lui e andrà bene lo stesso.
Ok, sono troppo Zen stamattina :)
Sono talmente zen che ho pensato di mostrarmi.. per cui beccatevi una foto di me. La location lascia a desiderare.. ero nei bagni del centro commerciale..ma dovevo immortalare l'opera d'arte fatta dal mio parrucchiere :)

mercoledì 27 novembre 2013

Lunedì mattina ho aperto gli occhi e ho detto basta. Basta con i biscotti, la cioccolata, la pasta, i panini, il Mc, e chi più ne  ha più ne metta. Mi sono messa a verdure e proteine. Sono ufficialmente a dieta e la cosa assolutamente imprevista ed inaspettata è che per la prima volta in vita mia non mi costa alcun sacrificio.
Non mi pesa assolutamente. La sento come la cosa più naturale del mondo e non passo il tempo a sognare cibi che non posso mangiare. E' una grossa novità per me. Che finalmente il cibo cominci ad occupare il giusto posto nella mia vita e non sia più il canale delle mie frustrazioni?
Non lo so e non voglio neanche pensarci. La bilancia dice che ho già perso un kg e quindi la gioia e il gaudio la fanno da padrone.
Ieri ho risentito D. la storia di D. meriterebbe un post a parte ma proverò a spiegare in sintesi cosa è successo.
Ci conosciamo nel  2009 perchè lavoriamo nella stessa azienda. Diventiamo abbastanza amici. Mi piaciucchia ma è fidanzato e tra noi non succede nulla. Lui lascia l'azienda e per un anno non ci sentiamo. Dopo un anno mi scrive su fb e mi dice che si è lasciato, che ha voglia di vedermi. Usciamo una sera e tra sushi e risate mi dice che sono bella e che gli piace quando divento rossa per un complimento. Cominciamo a sentirci ogni giorno e viene a casa mia spesso per delle cene. Ed ogni volta sembriamo sul punto di..ma poi non succede nulla.
Fino ad un sabato mattino in cui viene da me e mi dice che vuole far l'amore con me ma che non possiamo legarci e bla bla.
Cominciano mesi di frequentazione a tutti gli effetti. Ci sentiamo ogni santo giorno, ci vediamo una/ due volte durante la settimana, passa ogni w.e. da me.
Gli amici cominciano a dirmi che le cose sono palesi, che devo smetterla di non fidarmi e cominciare a credere alla realtà dei fatti. Ma dentro di me una spia rimane accesa, lo sento dentro che non durerà.
Facciamo anche un w.e. sul lago di Garda. E in quell'occasione mi dice per ben 3 volte "ti amo".
Poi arrivano le vacanze estive. Lui torna giù al suo paese e sparisce. Non mi chiama, non risponde al telfono, non risponde ai messaggi.
Per dieci giorni. Poi una sera mi chiama e mi dice che gli dispiace ma ha rincontrato una vecchia amica di infanzia ed è rimasto folgorato. Non tornerà neanche a Milano, va a vivere con lei a Torino.
Una roba che se l'avessi vista su Beautiful avrei pensato che era davvero poco credibile persino per loro.
Eppure è quello che è successo.
Ci ho messo qualche mese a riprendermi dalla botta.
Poi ci siamo sentiti durante l'ultimo anno e mi ha chiesto più volte scusa per il male ecc.
Ieri mi dice che l'idillio con la bella torinese è finito e mi chiede se possiamo parlare. E, ovviamente, gli dico di sì. Che può chiamarmi quando vuole.
E mi chiedo perchè faccio così. Perchè non sono capace di chiudere fuori dalla mia vita chi mi ha fatto male. Perchè permetto che il mio cuore venga calpestato impunemente sentendomi quasi in colpa per aver provato dei sentimenti non ricambiati.
Io penso di non avere tutte le rotelle a posto. Al posto mio una donna normale lo avrebbe mandato a stendere.
E oggi avrei voluto raccontarlo a Lui, Mr Big, perchè lui sa tutto di me e di D. Ma non ho potuto. Il nostro viaggio in macchina è stata una lunga agonia silenziosa.
Perchè ieri mi ha detto che dobbiamo prenderci una pausa, allontanarci. E l'ho lasciato fare.
Così ora non ci parliamo e mi fa strano non parlare con lui. Mi sembra una cosa del tutto innaturale, senza senso. Ieri è uscito con Boccoli ed io non lo so cosa è successo e neanche lo saprò. E forse è meglio così.
Forse questa pausa ci farà bene non lo so. Spero che non diventi un allontanamento definitivo. Ne morirei.

martedì 19 novembre 2013

Facile non è

Il mio fegato si sta ingrossando ogni giorno di più. Un giorno di questi mi lascerà per cercarsi un trilocale vista Duomo, è un fatto.
È dura davvero dover assistere ogni giorno a scene di ordinario flirtaggio tra il ragazzo che amo come me stessa e la gatta morta dell'anno. Non è facile sopratutto quando la gatta morta in questione finge di essermi amica mentre me lo mette gentilmente nel di dietro. Perché io sopporto e tollero molte cose. Davvero. Molte delle mie sfuriate restano solo pensate o al massimo scritte.. Ma sopporto molto prima di sbottare. Solo che odio veder presa in giro la mia intelligenza. Odio chi pensa di potermela fare sotto il naso impunemente. Ora qui non si tratta della cosa in sè. Lui non mi ama quindi fa poca differenza chi sarà la fortunata. Non ho mai pensato " se non me nessuna". Mi astengo anche dagli ovvi appunti morali che potrei fare alla bionda di turno per il suo intrecciare un flirt così spinto mentre a casa ha un uomo che l'aspetta. Non mi interessa e neanche mi riguarda. Qui si tratta di me e del fatto che esistono esemplari di sesso
Femminile che pensano di poter fare le bassezze peggiori mascherandole con i sorrisi ed i ti voglio bene non richiesti. Ed io mi mangio il fegato h24 perché devo sorridere e fare la finta tonta per amore di lui. La nota positiva é che io e lui siamo più uniti che mai e di me, di lui, di lei ne parliamo senza imbarazzo o censura. Ci ridiamo, ne parliamo seriamente... Mi lascia sfogare ridendo come un matto per ogni mia espressione facciale o epiteto. Questa è la mia vittoria. Ho salvato noi ed ora so che nessuna donna  mi porterà via il mio posto nella sua vita e nel suo cuore. Non sogno di noi ma mi cullo nella meraviglia che è la nostra amicizia. Che poi io e lui siamo fatti l'uno per l'altra io lo so. Ma so che ci vorrà molto tempo perché lui lo capisca e in mezzo passeranno storielle. Mie e sue. Ma ci troveremo. Ok può anche non accadere ma allora, forse, sarà giusto così.

domenica 17 novembre 2013

Proviamoci

E' da un po' che scribacchio. Mi è sempre piaciuto. Scrivo racconti da quando ho memoria. Il problema è che non ho mai trovato il coraggio di farli leggere a nessuno se non alla mia migliore amica.
Da qualche giorno accarezzo l'idea di mettere su un blog quello che sto scrivendo.
Chissà che qualcuno abbia voglia di leggerlo e dirmi il suo parere.
Che sia positivo o negativo ci terrei molto :)
Sicché questo è il link.. http://setornerai.blogspot.it/2013/11/loschermo-del-suo-portatile-segnava-le.html

giovedì 14 novembre 2013

Cose che capitano

Capita che torni a casa con la testa immersa nei tuoi pensieri. Saluti il coinquilino, dai il cibo alla gatta, metti via la spesa, ti infili una tuta e metti a cuocere il minestrone.
Quando è pronto, spegni il fuoco e te ne vai a mangiare nell'altra stanza guardandoti un film.
Passa un'ora, forse un'ora e mezza. Nel frattempo il coinquilino è uscito e sei rimasta sola con la gatta.
Ti decidi ad andare in cucina per lavare i piatti e farti un te. La luce in cucina è rimasta accesa, per fortuna.
Senti un odore forte e non riesci a capire cosa sia.. fino a che non realizzi che quello che senti è proprio odore di gas. Tanto gas. E ti accorgi con stupore e terrore che l'hai lasciato aperto per chissà quanto.. forse un paio d'ore.
Dopo aver aperto tutte le finestre della casa e superato il panico ti ritrovi a scherzarci su con Mr Big su whatsapp e lui dopo lo spavento iniziale ti dice "non morire senza farmelo sapere."
E ridi, ridi come una matta perché ha dei modi tutti suoi per farti capire lo spavento che si è preso. Ti prende in giro perchè non può dirti che sarebbe corso in pigiama e avrebbe spostato i detriti a mani nude.
Però è bello stuzzicarlo e allora gli dici "tanto a te che te ne importa.. al massimo saresti contento perchè il mio funerale ti darebbe la scusa per uscire prima da lavoro." E lui tutto serio ti risponde "probabilmente non ce la farei ad andare al lavoro per molti giorni. Soffrirei troppo per uscire dal letto."
E il cuore si gonfia e fa un paio di capriole.
Perché sentire di essere importante per qualcuno è il motore della vita.

mercoledì 13 novembre 2013

Cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni.

"Florentino Ariza, invece, non aveva smesso di pensare a lei per un solo istante, una volta che Fermina Daza l'aveva respinto senza appello dopo certi amori lunghi e contrastati, ed erano trascorsi da allora cinquantun anni, nove mesi e quattro giorni."

Erano anni che mi dicevo che volevo leggere questo libro ma poi non mi era ancora capitato tra le mani. Qualche giorno fa ciondolavo in libreria (è il mio hobby preferito bighellonare tra i libri) e mi è caduto l'occhio proprio su di lui, lì in un angolo. L'ho preso e ho cominciato a leggerlo.
Quando sono capitata su questa frase il  mio cuore si è fermato.
Ma è solo un romanzo. Non si può amare qualcuno invano tanto a lungo.. vero? vero?!

martedì 12 novembre 2013

Dimmi l'amore che cos'è

Dimmelo amore mio. Guardami con i tuoi immensi occhi scuri e spiegami cos'è l'amore. Perché io non saprei descriverlo. Come lo descrivo il tumulto che ho dentro per te?
Come te lo dico che ti respiro ogni singolo momento, anche quando tu non ci sei e forse neanche mi pensi?
Come te lo posso dire quanto male fa sognare di te ogni singola notte, ogni singolo momento che mi ritrovo sola con me stessa?
I sogni fanno male più delle delusioni. Ma non so come si faccia a smettere di sognare.
Fa male sai. Fa male sentirti parlare di lei e di quello che speri. Ascoltarti con un sorriso cercando di evitare il contatto visivo per non farti vedere il lago nero nei miei occhi.
Sono una funambola in perenne equilibrio tra i miei stati d'animo e i sorrisi profusi per mascherarli.
Con te, con lei, con tutti. Perché non si fa. Non si può mostrare quanto male fa.
E' questo l'amore? Volere così tanto saperti e vederti felice da calpestarsi il cuore mille volte al giorno?
Vorrei chiederti perché. Perché non ami me, perché non scegli me. Ma non si può. Mi diresti che non c'è un motivo per amare o no qualcuno ed io non potrei fare altro che annuire in silenzio.
Eppure, sai, io li conosco tutti i motivi per i quali ti amo. Perché non ho mai dato peso a chi dice "l'amo ma non so perché". C'è sempre un perché. O una lunga serie di.
Però non saprei trovare una ragione per non amarti. Non ce l'ho. L'ho cercata a fondo nelle mie tasche ma dev'essere caduta in un buco insieme alle monetine da un centesimo e i biglietti del tram scaduti.
Amarti è una dolce inevitabile malattia dalla quale non so guarire.
Per quanto ora mi sembri impensabile io lo so che dovrò andare avanti e lasciare che altri occhi scuotano il mio cuore. Succederà. Perché non so smettere di vivere e non so smettere di amare. Non so smettere di crederci.
Ma il problema è questo. Non so smettere di credere in noi. Guardaci.. siamo perfetti io e te. Siamo perfetti Perché ci leggiamo nella mente,
Perché anche dopo 12 ore insieme ogni santo giorno la sera abbiamo ancora cose da dirci.
Perché non ci divertiamo mai davvero se manca uno dei due.
Perché quando siamo lontani ci manchiamo e ce lo diciamo con una timidezza commovente.
Perché non c'è nulla che non faremmo per il bene dell'altro.
Perché sappiamo leggere dentro l'anima dell'altro come se fosse un libro aperto.
Perché abbiamo mille interessi in comune.
Perché sappiamo ridere di tutto, anche di noi stessi.
Perché abbiamo un umorismo dissacrante che pochi capiscono.
Perché abbiamo pudore della nostra dolcezza e non la svendiamo.
Perché abbiamo lavorato vicini per un anno senza quasi saperlo e poi un giorno ci siamo trovati gomito a gomito e non ci siamo lasciati più.
Perché nessuno dei due vivrebbe senza l'altro.
Perché io ho bisogno di guardare il mondo con i tuoi occhi buoni per non smettere di credere nella gente.
Perché tu hai bisogno di guardare il mondo con il mio sguardo cinico per imparare che la gente sa fare male.
Perché io ho bisogno del tuo equilibrio per imparare a vivere bene.
Perché tu hai bisogno della mia follia per uscire un po' dai binari della tua vita perfetta.

E allora dimmi come si fa. Insegnami a non sperare. Il mio piccolo malandato cuore non sa smettere di sperare che l'amore sia già dentro di te. Magari sta dormendo. Magari non è il momento. Ma io spero che un giorno non troppo lontano si sveglierà e tutto andrà come doveva andare.
Non importa se questo fa di me una sciocca sognatrice. Non m'importa davvero. Come cantavano i Negrita "Ho imparato a sognare e non smetterò".
Guardami tesoro mio, io sto correndo. Sto correndo e lottando per cambiare ciò che non mi va. Sto correndo per arrivare al migliore dei mondi possibili.
Sto correndo sperando che quando arriverò ci sarai tu ad aspettarmi. E se così non sarà spero solo non faccia troppo male.

lunedì 11 novembre 2013

Il migliore dei mondi possibili

Il sole torna sempre. Dopo la burrasca torna il sole a scaldarti le guance. Anche se è l'11 novembre e l'aria è frizzantina.
Anche se lo sai che la tempesta si è solo placata un po' ma non sarà l'ultima. Te ne aspettano altre. Forse anche più dure.
Ma puoi farcela. Hai il timone ben stretto tra le mani e la tua pelle non ha più paura di fronteggiare salsedine e mare grosso.
Hai attraversato troppe burrasche, visto troppi cieli neri, per aver ancora paura.
La paura non esiste.
Esiste solo la scelta di affrontare a pieno viso o scappare via.
Io non scappo più. Non sono mai scappata in realtà. Da nulla.
A volte avrei voluto scappare da me stessa ma mi vengo sempre dietro in un modo o nell'altro.
Volevo scappare da lui ma sarebbe come scappare da me stessa, impossibile.
Il cambiamento spesso fa paura. A volte è più facile crogiolarsi nel dolore e pensare che nulla mai cambierà piuttosto che affrontare apertamente la realtà dei fatti e fare ciò che è in nostro potere per modificarla.
Perchè io, per quanto riguarda me, ho sempre fatto così. Sono scappata da me stessa crogiolandomi nelle mie delusioni, nei miei dolori, senza fronteggiare mai apertamente ciò che di me proprio non va.
Sento che è arrivato il tempo di cambiare.
Devo invertire la rotta. Anche se sarò contro vento e la bussola magari svalvolerà un po'. Basta aver paura.
Sarà faticoso. Forse la sfida più difficile di tutte quelle fin'ora affrontate. Ma posso farcela.
Io vincerò. E quando finalmente vedrò la terra all'orizzonte, sarà il migliore dei mondi possibili.
Lo sarà perchè lo avrò creato io, con le mie forze.
Sarà il mio meraviglioso imperfetto mondo.

giovedì 7 novembre 2013

odi et amo

Oggi mi sono svegliata con la voglia di stilare un elenco di cose che odio/amo.
Perchè? E che ne so :)

1. Amo i  miei occhi a mandorla. Piccoli ma profondissimi
2. Amo le mie mani piccole, un po' ciompe, e cicciottose. A me piacciono così
3. Amo il mio nasino e le mie labbra carnose e ben disegnate
4. Amo l'autunno
5. Amo l'inverno
6. Amo camminare sprofondando nella neve
7. Amo le coccole di bentornata a casa della mia Emily
8. Amo i miei amici
9. Amo i miei nipoti
10. Amo la mia città adottiva
11. Amo le spiagge deserte fuori stagione
12. Amo le serate fatte di chiacchiere e buon vino
13. Amo cucinare
14. Amo ridere
15. Amo la forza che so tirare fuori per salvarmi
16. Amo il mio lavoro
17. Amo i  libri
18. Amo poltrire avvolta nel piumone guardando serie tv no stop
19. Amo stare a letto quando fuori piove
20. Amo gli abbracci improvvisi
21. Amo i baci
22. Amo la complicità
23. Amo il mio sarcasmo
24. Amo ascoltare la musica a palla
25. Amo i brividi lungo la schiena quando ascolto un'aria
26. Amo i tramonti
27. Amo l'onestà
28. Amo le persone che amano senza freni, senza pudore
29. Amo i girasoli e le gerbere rosse
30. Amo la cioccolata
31. Amo perdermi nei miei pensieri
32. Amo la forza con cui riesco ad amare senza aspettarmi nulla in cambio

1. Odio il mio procrastinare irriducibile
2. Odio la falsità
3. Odio la mia insicurezza
4. Odio chi dispensa dolcezza da quattro soldi indistintamente
5. Odio chi giudica la vita altrui
6. Odio i lunedì
7. Odio un po' anche le domeniche
8. Odio le melanzane
9. Odio le tipe gne gne e un po' fighe di legno
10. Odio l'ipocrisia
11. Odio chi non decide
12. Odio gli addii
13. Odio la cattiveria gratuita
14. Odio il verde
15. Odio il fanatismo religioso/ideologico/sportivo
16. Odio la mia paura dell'abbandono
17. Odio la mia incapacità di nascondere i miei pensieri e i miei sentimenti
18. Odio la facilità con cui permetto al mio cuore di essere scosso dal minimo soffio di vento
19. Odio la mia totale incapacità di comportarmi da signorina

Ecco la lista finisce qui.

Grazie a chi avrà avuto la pazienza di leggere questo inutilissimo post :)



lunedì 4 novembre 2013

E' stato un lungo week end

Lungo in tutti i sensi. Con note piacevolissime e note noiosissime.. ma ci sta :)
Quello che fin'ora ho solo accennato in questo spazio è che, dal 5 ottobre, io vivo in una casetta adorabile.
Al primo piano di una casa di ringhiera che in un attimo fa tanto vecchia Milano (adoro!), in una via centrale ma non troppo, brulicante di vita (stra adoro).
E' una casetta piccina ma tanto bella anche se ho dovuto tribolare un  po' per farmi consegnare un tavolo e le sedie ha dovuto gentilmente donarmele la mia best :)
Con me c'è un ragazzo di origini brasiliane dolcissimo e simpaticissimo con il quale è stato amore a prima vista. Amore per lui e per il suo fidanzato da subito.
E poi lui ama tanto la mia piccola Emily e lei ama lui.. che si può chiedere di più?
Vi starete chiedendo chi sia Emily.. Emily è lei:
Nulla, quindi Sabato sera è venuta a cena la mia best con il suo fidanzato (portando con sè le sedie che non si va a cena a mani vuote! ^-^) ed io, senza falsa modestia, ho preparato gli gnocchi al ragù più buoni della storia (almeno della mia). Mi sono stupita da sola anche perchè ho messo a lessare le patate alle 19.00 e alle 20.30 era tutto pronto ^--^
 E' stata una bella serata di chiacchere, cibo e tanto ottimo vino! Era da un po' che non capitava.
Gli ospiti sono andati via alle 3 del mattino ed io e il mio coinqui ci siamo messi a lavare i piatti e la cucina tutti felici. Alle 4.00 la cucina splendeva di luce propria da incantarsi a guardarla.
Ed è stato bello, dopo le tribolazioni passate nella vecchia casa con una coinquilina megera, poter finalmente organizzare una cena e godersi la casa. E' bello tornare a casa la sera e fare le scale saltando perchè la luce accesa in cucina è il segnale che il  mio coinqui è a casa.
Venerdi è venuta la mia amica Eva e  mi sono ritrovata bloccata a Lodi fino alle 5 del mattino.. ma questa è un'altra storia.
Roba che ho ancora sonno adesso ma è stato decisamente un bel w.e.
E per una volta non parlerò di lui. Per una volta parlo di me.


mercoledì 23 ottobre 2013

Un minuto di silenzio

E' successo. Alla fine è successo come non avrei voluto ma va bene così. Non scriverò commenti, emozioni (che in testa ho un tale casino che mica sono in grado). Mi limiterò a pubblicare qui la cronaca dei fatti. E' doveroso nei confronti di chi ha seguito questa vicenda con tanta umana partecipazione.

Premessa: frasi al vetriolo, sottotesti.. lui che mi dice "sei tu che devi parlare", possibile che ora la odi tanto..
Ecco, alla fine ho parlato. O meglio, ho scritto un'email


E’ strano pensavo avessi capito ma non è così.
Il problema non è con lei. Non ho nessun problema con lei. Avrei voluto parlartene in altri tempi, in altri modi, in altri luoghi. Perché è un discorso difficile e per una volta avrei voluto affrontare le cose come fanno le persone adulte. Parlando guardandosi in faccia.
Ma non si può fare. Non si può fare in 5 minuti in macchina sotto l’ufficio e non si può fare perché io non ce la faccio.
Il problema non è Boccoli D'oro. Mai detto che sia una brutta persona e tu te ne sei già cotto a puntino.. Il problema è che sono gelosa.
Di una gelosia divorante. Una gelosia che mi attorciglia le budella. Una gelosia mai provata prima.
Sono stata gelosa altre volte ma sono riuscita a gestirla, a mascherare. Questa volta no. Ogni volta che parli di lei e con lei mi scoppia la gelosia nel cuore. E fa un rumore sordo. Come una frana.
Il motivo per cui ieri ho dato di matto e ho cercato di mandarti via è stata la paura. Paura che tu te ne fossi accorto, che avessi capito. E da psicopatica quale sono ho pensato fosse meglio mandarti via prima che lo facessi tu.
Siamo amici ma per me qualcosa è cambiato. E’ cambiato molto tempo fa. L’ho negato a me stessa fino allo spasmo. Ma poi mi sono arresa. E per mesi e mesi sono riuscita a dissimulare, a nascondere. Poi è successa questa cosa di Boccoli e io non ce l’ho più fatta. Mi sono sorpresa di me stessa per l’intensità che può raggiungere un sentimento tenuto a bada con le catene per tanto tempo.
Non avrei voluto accadesse e mai avrei voluto dirtelo. Soprattutto così. Ma non ho più molte soluzioni.
Sei l’uomo migliore che abbia mai conosciuto, era solo questione di tempo perché tutto questo patatrack accadesse.
Ecco. Questa è la spiegazione di tutti i miei comportamenti da pazza criminale.
Ecco perché ti dicevo che non ti avrei aiutato con lei. Insomma son mica masochista. Che poi tanto non hai bisogno dell’aiuto di nessuno.
Ora sai, ma io sono convinta che sapevi già.

E questa è la sua risposta:

Erika,

in realtà avevo capito tutto e anche da molto tempo ma speravo non fosse così….

Speravo non fosse così perché non volevo in nessun modo rovinare la nostra amicizia che è molto importante per me...l’unica amicizia con una donna che durava nel corso del tempo conoscendomi come non mi conosce nessuno…..

Purtroppo non provo gli stessi sentimenti che provi tu, questo penso che lo avevi già capito con il tempo, e mi dispiace….ti voglio un mondo di bene….ma come una sorella con cui posso parlare di tutto senza problemi e segreti….

Sei una persona splendida e questo mi sembra di avertelo ripetuto più e più volte e vedrai che arriverà il ragazzo giusto per te….ne sono sicuro……

Non posso immaginare come proseguirà la nostra amicizia perché la palla di vetro l’ho ordinata online ma probabilmente la stanno inviando da Battipaglia……ma sappi che il mio bene per te rimarrà immutato e per qualsiasi cosa tu abbia bisogno ci sarò sempre…..

Con affetto.

Ecco, abbiamo messo la parola fine. E sì avrò anche fatto bene, e sì ora mi sono liberata.. Resta il fatto che ho le lacrime che spingono sugli occhi ma non posso piangere perchè:
1. sono truccata con tanto di matita kajal nera..
2. sono in ufficio e il capo è seduto di fronte e me
3. siamo in ufficio e lui è seduto di fianco a me

Posso prendere ferie per un anno?



mercoledì 16 ottobre 2013

Ohibò!!!!

Pare, sembra, si dice, si mormora che un blog piccolo piccolo abbia ricevuto un premio grande grande!
Ohibò non so davvero che dire se non un sentito e commosso grazie alla luminosissima Paola che mi ha segnalata.
Ho trovato il suo blog http://tralestelle.blogspot.it/un dì per caso attratta dal titolo suggestivo ed è stato amore dalla prima riga.
Il problema fondamentale di questo premio che tanto mi onora e lusinga sono le 11 domande libere a cui dovrei rispondere.
E' una scena di Marzulliana memoria "si faccia una domanda e si dia una risposta".
Ora, per una tipetta organizzata e schematica come la sottoscritta, è

già un problema problemoso trovare una domanda da farsi..figuriamoci 11!
Sicchè, non me ne voglia nessuno, userò le 11 domande che mi garbano di più attingendo liberamente da http://tralestelle.blogspot.it, e da http://righelibere.blogspot.it/ (che io questo blog lo amo almeno quanto amo la filosofia del dott. Cox, ecco).
Va là, si comincia senza più indugio alcuno..

1. Perchè hai il nome o lo pseudonimo che hai?
Il nick Lastregabianca affonda le radici da un periodo molto buio. Per anni, molti anni, ho sofferto di un grave disturbo alimentare. Ho lottato con tutte le mie forze per uscirne, per guarire. Qualche anno fa, quando la guarigione cominciava a far capolino nella mia vita, ebbi una brutta ricaduta. Quando il mio fidanzato di allora cercò di capire cosa mi avesse fatta ricadere io cercai a fatica le parole per spiegargli qualcosa che non sapevo spiegare neanche a me stessa. E' difficile esprimere a parole quello che passa per la mente di chi è prigioniero di un disturbo alimentare. Come spiegargli quella vocina autodistruttiva che sentivo nella mia testa? Così gli dissi che era tornata La Strega del Nord. Quando lei viene a farti visita, porta con sè il gelo della disperazione e ti porta a fare qualcosa che sai che ti distruggerà.
Un giorno però, finalmente, sono riuscita a vincerla quella maledetta. Non l'ho annientata, forse eliminarla del tutto non è possibile. L'ho disarmata. E' rimasta strega, ma ora è bianca. Non mi fa del male. Sta lì a ricordarmi che ce l'ho fatta. Mi ricorda chi ero e chi non voglio più essere.
Ecco perché Lastregabianca.

2. La tua paura più grande?
Il buio? No scherzo. No davvero, ho 32 anni ed ho ancora un po' paura del buio. Ma se devo pensare alla mia paura più grande, l'abbandono. Sì, ho il complesso dell'abbandono. Ho sempre paura che chi amo (amici, parenti, fidanzato) prima o poi mi abbandoni da un momento all'altro.

3. Cosa volevi fare da grande quando avevi 8 anni?
 A 8 anni volevo fare l'avvocato, la cantante, la maestra. Ehm, no. Non sono diventata nessuna di queste 3 cose.

4. La follia più grande che hai fatto e di cui non ti sei pentita?
Ne ho fatte parecchie nella vita. La più grande è stata sicuramente andar via di casa a 20 anni. Sono partita con una valigia e pochi, pochissimi, soldi in tasca verso una città a 600km di distanza dalla mia famiglia in cerca di lavoro e di una vita. La mia vita. Cercavo il mio posto nel mondo. L'ho trovato 6 anni fa. E' stato faticoso, doloroso, a volte spaventoso.. ma rifarei tutto.

5. La cosa che più ammiri di te?
La mia forza. La capacità di adattarmi alle situazioni sapendo che in qualche modo me la caverò. Sono capace di crollare e rinchiudermi nel mio bozzolo a piangere per giorni ma poi mi asciugo le lacrime, mi alzo in piedi e torno ad affrontare la vita. Questo mi piace di me. Ho imparato a contare su me stessa ed ho superato scogli che credevo insuperabili.

6. Che cosa ti fa ridere senza ritegno?
La mia amica Eva. Quando sono con lei mi si stacca la mascella dal ridere. A dire il vero succede anche al telefono. Cominciamo a ridere già dal primo ciao. E' così e chi lo sa perchè. Lo è da sempre. Ci siamo conosciute a Bologna nel 2005, compagne di stanza per due anni, due anni di risate infinite.
Lei è capace di farmi ridere fino a star male.
Anche Mr Big mi fa sganasciare, con le sue battute a volte al limite dell'idiozia è capace di farmi ridere anche quando proprio non mi va.

7. Una cosa che non sopporti?
Ok, quanto tempo avete? perchè l'elenco è lungo assai! Cercando di farla breve, non sopporto la falsità, il moralismo, il bigottismo, il razzismo, la cattiveria gratuita, l'arroganza.

8. Se hai del tempo libero ti dedichi a?
Libri!Libri! e serie tv. Sono drogata di serie tv rigorosamente in lingua originale e sottotitolate.
Un piccolo esempio di serie tv amate:
- Dexter
-Scrubs
- Arrow
- America Horror Story
- The Big Bang Theory
- How I met your mother
- The Following
- Sleepy Hallow
- Marvel's Agent of S.H.I.E.L.D
basta fermatemi che continuo per ore..

9. Musica/cantanti preferiti?
Vivo di musica. Ho le cuffie nelle orecchie mentre vado al lavoro, in tram, mentre lavo i piatti, mentre cammino...sempre.
La musica mi piace quasi tutta e sono una consumatrice compulsiva. Salto da un genere all'altro.
Tra i miei best ci sono sicuramente: Black Sabbath, Pink Floyd, Depeche Mode, Alan Parson, Dire Straits, Deep Purple e anche gente italiana come Elisa, Bersani, DeAndrè, Gaber ecc ecc ecc.

10. Qualcosa di te che non ti fa impazzire?
Sono alcune le cose di me che proprio non mi piacciono anche se, crescendo, sto imparando ad amarmi ed accettarmi. Diciamo che ecco la cosa che non mi piace è questa mia profonda insicurezza, questa paura di non essere mai abbastanza che mi porta a nascondermi dietro alla maschera di persona cinica che in fondo non sono affatto.

11. Perchè hai scelto questo nome per il tuo blog?
Se c'è qualcosa capace di commuovermi e farmi vibrare forte l'anima, è sicuramente l'Opera Lirica. Tra le mie preferite c'è sicuramente La Tosca, La Turandot e La Madame Butterfly. Il titolo del mio blog è preso dall'aria della Madame Butterfly che, cantata, dalla Callas mi regala ogni volta brividi infiniti.
In quest'aria, Cio - Cio San (Butterfly), rivolgendosi alla cameriera Suzuk, immagina il giorno felice in cui Pinkertone, il suo sposo americano, farà ritorno a casa. E' struggente nella sua dolce speranza. La sento mia e per questo l'ho scelta come titolo del mio blog. Per chi volesse, eccola:

Che altro dire, era la prima volta per me.. spero di non avervi annoiati troppo :)
Ora dovrei indicare altri 11 blog ma copierò spudoratamente la Paoletta e invito tutti i blogger che seguo a sentirsi chiamati in causa ed accettare questo premio se farà loro piacere :)


Sto bene, grazie

Non faccio che ripeterlo oggi che STO BENE.
L'ho detto al mio viso stropicciato riflesso nello specchio del bagno e  l'ho detto a Mr Big che non fa che chiedermelo da quando ci siamo visti stamattina sotto casa sua.
L'ho detto a Boccoli d'oro che mi guardava preoccupata. L'ho detto a chiunque oggi mi abbia guardata in faccia chiedendomi "tutto bene?".
In fondo si risponde sempre, STO BENE, anche se poi non è quasi mai vero. Si risponde così per sorvolare, per non far preoccupare, per cercare di convincere se stessi che sia realmente così, o semplicemente perché non si può dire la verità. Almeno non tutta.
Arrivata sotto casa sua al solito orario questa mattina (facciamo insieme il tragitto da e verso il lavoro. Lui guida e io gli riempio le orecchie di parole), Mr Big mi ha detto Buongiorno ed io ho risposto con un grugnito.
La domanda "stai bene?" ci ha messo pochi secondi ad arrivare. Ho risposto di sì ma, ovviamente, lui non è di quelli che si accontentano della rispostina di rito e quindi ha cominciato la raffica di domande volte a farmi sputare il rospo: "Che hai? dormito male? dormito troppo (ebbene sì. se io dormo più delle 5 ore per notte la mattina sono capricciosa come un moccioso)? incazzata?"
Ho risposto delle mezze verità. "Sto bene. Dormito troppo. Fatto incubi. Ho sognato mia madre."
Alla parola "madre" il suo viso si è incupito e dopo un secondo, come suo solito, ha cercato di distrarmi raccontandomi mille scemenze per farmi ridere.
Era vero. Vero che ho dormito troppo e male. Vero che ho fatto incubi. Vero che ho sognato mia madre ed è stato un incubo tremendo.
Ma non era tutto. Avevo sognato anche lui. E Boccoli D'oro.
Ecco forse ci sta una piccola presentazione di Boccoli D'oro. Boccoli D'oro è una ragazza bellissima e biondissima che lavora con noi. A dire il vero lavorava con noi anche nella vecchia azienda. E' una ragazza d'oro come ce ne sono poche. Intelligente, dolce, simpatica, consapevole ma incurante della propria fisicità (ecco perchè mi sta simpatica). Bella da far girare le teste (letteralmente. Quando siamo insieme perdo il conto di tutti gli uomini di ogni età che si girano a guardarla).
Boccoli D'oro è fidanzata ma non felice. Boccoli D'oro ha messo gli occhi su Mr Big e lui ne è affascinato (come dargli torto).
Già in passato mi diceva goliardicamente "se vuole fare un giro.. io sono qua!" ridacchiando come un cretino. Ma ieri ho fatto davvero fatica nel fingere noncuranza. Si da il fatto che Boccoli D'oro ultimamente flirta parecchio con lui e si da il caso che abbia anche raccontato di averlo sognato. E ovviamente non era un sogno casto.
Da quel momento non fa che parlarmene ed io ieri ho rischiato. Ho rischiato seriamente di fare la frittata. Lui mi parlava di lei e il mio viso si contorceva allo stesso modo del mio stomaco. Soprattutto quando lui ha detto "beh magari chissà potrebbe anche diventare qualcosa di più". A quella frase ho sentito il rumore metallico di pezzi di cuore che cadevano sul pavimento.
Non ho risposto. Lui ha cominciato a punzecchiarmi, a dirmi "non commenti? non dici niente?" A quel punto ho sbottato solo un "non sono pronta".
E' rimasto sbigottito. Cercava di capire cosa intendessi ma non c'è stato verso di farmi dire mezza parola.
Cosa mai avrei potuto dirgli? "Non sono pronta a perderti?!"
Inutile dire che mi ha tartassato fino alla sfinimento cercando di capire cosa non andasse in me o cosa ci fosse di male nel sentirsi attratto da lei dicendomi, tra le altre cose, che da un'amica come me si aspettava un po' di sostegno.
Alla fine me la sono cavata con i miei soliti giri di parole dicendogli che avrà sempre il mio sostegno e che voler far sesso con una ragazza non significa necessariamente creare una storia e che, dopo quello che ha passato, gli servirebbe vivere le cose con un pizzico di leggerezza.
Si è convinto.
Ma questa notte nei sogni ho visto e vissuto tutto ciò che rappresenta per me un dolore: ho sognato la mia famiglia. Mi sono svegliata. Ho sognato lui e boccoli d'oro insieme. Mi sono svegliata e non ho più chiuso occhio.


martedì 24 settembre 2013

Il posto in cui vorrei essere

C'è chi sogna New York, chi sogna una capitale europea, chi una spiaggia bianca  .. Io sono nel posto in cui vorrei essere. Da quasi 7 anni vivo nella città che ho sempre sognato, l'unica città al mondo in cui vorrei vivere. Mi è costata molta fatica arrivare qui ma ora, al netto delle perdite, posso dire a gran voce che è ne é valsa la pena. Milano mi ha dato tanto e ha fatto di me la persona che sono. Mi ha dato lavoro, opportunità, persone che nel bene e nel male hanno lasciato un segno, amici. Mi ha dato amici che sono diventati la mia famiglia e che se me ne andassi mi mancherebbero fino a spezzare il fiato. Mi ha dato lui che è il migliore amico io abbia mai avuto e che ultimamente fa battere il mio cuore un po' più forte del solito. Ma io a questo non voglio pensarci perché la sfigatella che si innamora del suo migliore amico fa tanto Dawson's Creek. Il più banale dei cliché. In fondo questo post non è nato per parlare di lui. È un post di gioia e consapevolezza. Consapevolezza di quello che ho costruito con le mie forze e che nessuno mi potrà mai portare via. Tra una settimana sarò in una bella cassetta nuova insieme ad un nuovo amico/ coinquilino. Un'oasi di pace dopo il tormento durato due anni e mezzo con una coinquilina maniaca del controllo che ha saputo rendere ogni rientro a casa un'agonia. È piccina ma bella e profuma di casa ed io non vedo l'ora. Sarà un piccolo nuovo inizio, una ragione in più per sorridere e dire a me stessa che io ce la farò.

mercoledì 11 settembre 2013

E poi incappo in questo...

Oggi ho riscoperto sul mio telefono un disco di Nick Cave che non sentivo da un po'.
Questa canzone mi ha scosso dentro per la melodia struggente.. poi ho trovato il testo e ho capito..
Nick Cave, Sweetheart Come

Come over here, babeVieni qui, piccola
It ain't that badNon va poi così male
I don't claim to understandNon pretendo di capire
The troubles that you've hadI problemi che hai avuto
But the dogs you say they fed you toMa i cani a cui dici che ti hanno dato in pasto
Lay their muzzles in your lapTi posano il muso in grembo
And the lions that they led you toE i leoni dai quali ti hanno portata
Lie down and take a napSi sdraiano e si addormentano
The ones you fear are wind and airQuelli di cui hai paura sono vento ed aria
And I love you without measureE ti amo smisuratamente
It seems we can be happy nowSembra che possiamo essere felici ora
Be it better late than neverMeglio tardi che mai
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, come to meAmore mio, vieni da me
The burdens that you carry nowI pesi che ora porti
Are not of your creationNon sono una tua creazione
So let's not weep for their evil deedsPer cui non piangiamo per le loro cattive azioni
But for their lack of imaginationMa per la loro mancanza di immaginazione
Today's the time for courage, babeOggi è tempo di avere coraggio, piccola
Tomorrow can be for forgivingDomani si potrà perdonare
And if he touches you again with his stupid handsE se lui ti toccherà ancora con le sue stupide mani
His life won't be worth livingLa sua vita non varrà più niente
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, comeAmore mio, vieni
Sweetheart, come to meAmore mio, vieni da me
Walk with me now under the starsCammina con me ora sotto le stelle
For it's a clear and easy pleasurePerché è un chiaro e facile piacere
And be happy in my companyE sii felice in mia compagnia
For I love you without measurePerché ti amo smisuratamente
Walk with me now under the starsCammina con me ora sotto le stelle
It's a safe and easy pleasureE’ un sicuro e facile piacere
It seems we can be happy nowE sembra che possiamo essere felici ora
It's late but it ain't neverE’ tardi, ma non è mai
It's late but it ain't neverE’ tardi, ma non è mai
It's late but it ain't neverE’ tardi, ma non è mai

lunedì 9 settembre 2013

La mia vita

Dopo tanto pensare eccomi qui a partorire il post più difficile che ci sia.
Sì, ho scritto partorire. L'ho scritto con cognizione di causa. Perchè scrivere tutto quello che ho in testa sarà intenso e difficile come un parto.
Ma ho aperto un blog anche e soprattutto per questo. Per sgomberare la mente e l'anima da tutto ciò che mi appesantisce. Una sorta di auto psicoanalisi che non può adempiersi se non trovo il coraggio di mettermi a nudo.
Dicevamo, la mia vita.
La mia non è stata una vita facile. Certo altri 5.999.999.999 persone potranno dire lo stesso, ma qui si parla di me sicché.
Sono nata 32 anni fa in una famiglia disastrata. Sotto ogni punto di vista. Un padre buono come il pane ma incapace di farmi da padre e incapace di mantenersi un lavoro e di assumersi qualsiasi responsabilità. Grazie a lui sin dalla mia primissima infanzia ho conosciuto il problema di arrivare a fine mese, le rinunce e spesso anche non avere di che mangiare.
Mia madre, donna piccolina ma combattiva ha sempre lavorato duramente ma... ma era (ed è tutt'ora) una fanatica religiosa, malata di anoressia, depressione, crisi di nervi.
Mi ha cresciuta a botte e disprezzo per il mio aspetto fisico. Ha sempre preteso da me il massimo a scuola, nel comportamento, nell'aspetto. Ecco nell'aspetto non sono mai riuscita ad accontentarla e lei non ha mai fatto pace con l'idea che sua figlia fosse dapprima una bambina paffuta, un'adolescente grassa, un'adulta obesa.
Mi ha cresciuta a sensi di colpa. Ricordo ancora con i brividi lungo la schiena, le sue occhiate di disapprovazione ogni mattina. Io mi svegliavo, andavo in cucina a farmi il caffè, le dicevo buongiorno e lei non mi guardava in faccia. Mi guardava ad altezza del culo e scuoteva la testa affranta. Ogni giorno, ogni santo giorno mi ripeteva quanto facessi schifo. Mi diceva "sei tanto intelligente a scuola ma sei una stupida. Solo una stupida non è capace di dimagrire".
Quanti pianti soffocati in quantità industriali di cibo. Anni ed anni passati chiusa in casa ad ingozzarmi pensando che se facevo schifo a mia madre allora nessuno al mondo mi avrebbe mai apprezzata. Figuariamoci, amata.
Ma l'ho sempre perdonata. In quei momenti in cui mi concedeva un abbraccio, una carezza, il mio cuore la perdonava di tutto. Delle botte, delle urla, degli insulti. Di tutto.
Tutto questo in un contesto di fondamentalismo religioso che a parlarne sembra follia. Sono cresciuta come testimone di geova (lo scrivo in minuscolo. sissignore. per me non meritano la maiuscola).
Questo ha significato, dalla nascita fino ai miei 24 anni, niente natale, nessun compleanno, niente fidanzatino, niente uscite con le amiche di scuola, niente pasqua, niente carnevale, niente di niente di niente.
Una vita scandita da impegni pressanti sin da piccoli. La scuola, 3 volte a settimana le riunioni (un po' come andare a messa ma un po' più impegnativo), lo studio della bibbia a casa, andare a suonare i campanelli tutti i fine settimana (crescendo anche in settimana). Una vita di imposizioni e sensi di colpa a pioggia. Perchè ti insegnavano che dio vede tutto, che legge la mente e il cuore e io censuravo i miei stessi pensieri per il timore di farlo arrabbiare.
Essere una testimone di geova ha significato rinunciare all'infanzia, all'adolescenza ed anche ad una parte della mia vita adulta. Perchè io volevo tanto, ma tanto, fare giurisprudenza. Ma non ho potuto. Perchè per loro l'università è il diavolo.
A 20 ho provato la mia prima fuga. A venezia. Ma mia madre pensò bene di farmi ospitare da altri tdg che divennero i miei guardiani e interpretarono il ruolo anche quando io riuscii a trovarmi una casa per conto mio. Così, dopo un anno di fatiche, tornai a casa. Più grassa che mai. Mia madre si rifiutò persino di uscire di casa insieme a me. Mi disse in faccia "io con te non ci esco. Le persone ti guardano. sei un fenomeno da baraccone."
E io smisi di mangiare. Cominciai una dieta tutta mia che non superava le 500 calorie al giorno (spesso neanche ci arrivava a quella cifra) e mi ammazzai in palestra per 3/4 ore al giorno.
In circa 3 mesi persi 30 kg e riottenni l'affetto di mia madre.
Certo avevo perso la testa, non mi ricordavo il mio nome e i crampi allo stomaco mi rendevano più rabbiosa di un pit bull tenuto per anni alla catena... ma almeno lei era orgogliosa di me.
Passai altri due anni a casa trascinandomi in impegni religiosi che non sopportavo (buffo, mi ero scoperta atea da anni. E' il colmo per un testimone di geova), con un lavoro sottopagato e terribile.
Finchè un giorno, stanca di tutto, ho risposto ad un annuncio di lavoro a Bologna. Così senza arte né parte sono partita per Bologna. Lì ho trovato una stanza, un lavoro, delle coinquiline fantastiche e quelle che ora sono le mie 2 migliori amiche.
Ho trovato anche la forza di uscire da quella religione.
Mia madre mi ha fatto pressioni, ricatti morali e prediche a non finire. Ha continuato anche quando sono venuta a vivere a Milano.
Ha continuato fino al 25 giugno di quest'anno. Il 25 giugno mi ha detto che i nostri rapporti si chiudevano per sempre. Io non sono più sua figlia, non ho più una madre, un padre, un fratello (che tra l'altro ha avuto un bambino che si chiama Lorenzo. Il nipote che mai conoscerò porta il nome che fin da ragazzina io volevo dare a mio figlio. buffo eh?).
Questo post diventerebbe troppo lungo se dovessi raccontare tutto quello che ho dentro.
La verità è che io dentro ho solo un grande buco. Un enorme vuoto che niente e nessuno può colmare.
Certo ora sono grande, vivo in una città che amo, ho un lavoro sicuro e che mi piace, ho degli amici che mi vogliono bene.
Non ho un padre a cui chiedere come si fa a diventare grandi. Un padre a cui chiedere come si compila un 730, come si sbrigano le faccende burocratiche, un padre a cui chiedere aiuto quando la coinquilina pazza mi fa passare i guai. Un padre a cui chiedere aiuto per trovare una nuova sistemazione. Un padre da chiamare per fare una chiaccherata.
Non ho una madre. Una madre che mi ami, che mi dica che sono bella anche con i miei kg. che mi dica che merito amore, che mi ascolti. Non ho braccia di madre in cui rifugiarmi.
Gli amici, gli zii, tutti mi dicono che sono stata forte e posso vivere anche senza di loro. che ce la farò. che non devo pensarci.
Nessuno sembra capire questo buco nero che ho dentro di me.
Nessuno sembra capire che lo so che sono forte, che ho superato tanto.. ma io mi sento stanca di lottare. sono stanca.
Ho 32 anni ma me ne sento 80. Io non la vedo la vita davanti a me. Vedo solo un ripetersi di giorni pieni delle stesse angosce.
Sono una massa ingarbugliata di ansie, dolore e sogni spezzati.
E forse è anche per questo che sono sola. Perchè dove lo trovo un uomo abbastanza risolto da avere la voglia e la pazienza di aggiustarmi il cuore?
E, soprattutto, si può chiedere tanto ad un uomo? Nessuno dovrebbe chiedere di essere salvato.
Forse un giorno mi salverò da sola. Chissà.

giovedì 25 luglio 2013

C'è bisogno di amore

No l'amore non è la cura a tutti i mali. L'amore non paga le bollette, non elimina le rogne lavorative, non colma la voragine nel cuore di una famiglia inesistente. Però aiuta. Tornare a casa e avere qualcuno che ti aspetta ansioso di passare del tempo con te, che abbia voglia di ascoltarti, che quando ti chiede "come stai" vuole davvero sapere come stai.. Aiuta tanto. Qualcuno che ami e che ti ama ti fa sentire di valere qualcosa. Nello specchio sei sempre tu con la tua miriade di difetti ma due occhi che ti guardano con amore ti aiutano a pensare che in fondo vai bene così. Io una persona che mi guarda così non ce l'ho da tanto troppo tempo ormai. Forse non l'ho neanche mai avuta. Il mio ex diceva di amarmi ma ogni giorno non perdeva occasione per ricordarmi di quanto io fossi grassa e inadatta, sicché... Tra un mese i miei anni saranno 32 e mi chiedo quando toccherà a me uno spicchio di felicità. Mi toccherà mai?

mercoledì 24 luglio 2013

Oroscostronzate

Per abitudine, per noia e un po' pure per curiosità ogni mattina leggo l'oroscopo. Anche più di uno. Che io mica ci credo a quella roba lì però non si sa mai. Sarà un mese buono che puntualmente leggo cose tipo "il lavoro va alla grande, l'amore trionfa, sei in formissima, piovono soldi". La realtà vera é che di amore neanche l'ombra, il lavoro va a rotoli, ho forma sempre più cilindrica (ok tecnicamente anche il cilindro è una forma ma nessuno vuole essere quella forma lì) e ho letteralmente le pezze al culo. Dimostrazione che a quella roba li non ci si deve credere mai.
E basta. Ora mi sto chiedendo il senso di questo post e non lo trovo. Avevo solo bisogno di scrivere. Vorrei scrivere cose vere, quello che sto attraversando, il fondo che sto raschiando ma comporterebbe un dispendio emotivo che non posso permettermi.

lunedì 24 giugno 2013

Che si fa quando la voglia di vivere scarseggia?
Che si fa quando ti limiti a scivolare fuori dal letto giorno dopo giorno solo perché hai un lavoro che ti aspetta?
Che si fa quando aspetti il w.e. non per uscire e divertirti ma solo per poter passare giornate a letto alternando film e sonno?
Che si fa quando capisci che la vita ti sta scappando dalle dita mentre ti limiti a sopravvivere?
Che si fa quando ti ritrovi a dover ricordare a te stessa di respirare?
La mia vita è tutta sbagliata ed io non ho la più pallida idea di come aggiustarla.

mercoledì 19 giugno 2013

Prima o poi

Prima o poi la smetterò di fare cazzate con te. Passerà l'ansia alla bocca dello stomaco. Quest'ansia costante che mi toglie il respiro anche quando cerco di impegnare la mente in cose più importanti e più serie di te. Cose tipo la mia vita..
Che mica ci sei (o meglio non ci sei) solo tu nella mia vita. C'è un lavoro, una coinquilina malefica, una voglia/esigenza di trovarmi un posto tutto mio, l'impossibilità di farlo perchè non ho un euro bucato, una famiglia disastrata, la solitudine che mi porto dentro e che a volte mi cerco e a volte subisco.. tante cose mio caro.
Mica solo tu.
Eppure. Eppure. Io non riesco a mollare il colpo. La mia testa non riesce a far capire al mio cuore e al mio stomaco che proprio non ce n'è.
Ieri sera avvolta nell'insopportabile afa milanese, buttata sul letto come una balena spiaggiata.. mi sono interrogata a lungo sul perchè io non riesca a togliermi dalla testa i tuoi occhi e la sensazione che non può andare a finire così.
Eppure nella vita io ne ho presi di 2 di picche. Presi in pieno viso senza ritegno.
E mi sono sempre defilata. Ho sempre pensato che la mia dignità non potesse essere svenduta per qualcuno che non mi voleva.
Anche con D. è andata così. tre mesi insieme. tre mesi di chiamate quotidiane, w.e. passati insieme, parole grosse (le sue). "non sono pronto ad impegnarmi" diceva. E io lo sapevo che quella frase voleva solo dire "non mi piaci abbastanza". Eppure ciò che faceva diceva il contrario. E allora io restavo cercando di salvarmi il cuore. Poi lui va in vacanza e dopo due settimane mi dice che si è innamorato di una e va a vivere con lei. In un'altra regione. Così, in due settimane, aveva stravolto la sua vita.
Ci ho pianto. Ci ho pianto tanto ma non ho mai cercato di farlo tornare da me. Sentivo, di pancia, che era giusto così. Che ci stavo male più per una questione di orgoglio che per reali sentimenti feriti.
Con te invece non riesco a rinunciare. Non riesco a non pensare a quanto belli saremmo e tu non puoi dire di no. Non puoi dire che ti piaccio ma è un no. Non ha senso.
Io voglio solo un'occasione. Solo una.

venerdì 14 giugno 2013

E così alla fine lottare è servito a ben poco. Hai giocato un po' e poi ti sei tirato indietro all'ultimo minuto.
Dicevi che mi sarei bruciata, ma la verità è che ti sei bruciato tu prima ancora che il fuoco divampasse.
Va così, che posso dirti. Arrabbiarmi non servirebbe.
Impacchetto la mia delusione e la nascondo nello sgabuzzino sotto pacchi di roba che non uso più.
Un giorno, quando mi chiederanno di te, spero di rispondere "Chiedo scusa, M. chi??"

lunedì 3 giugno 2013

Passerà

Tutti mi dicono che passerà.
Me lo ripeto spesso anche io. Mi ripeto che smetterò di guardare il telefono sperando in tuo messaggio, smetterò di cercare tracce di te in giro per la rete per aggrapparmi a pezzi di vita che non mi appartengono.
E' che davvero non lo so cosa mi faccia stare tanto male. In fondo io e te non siamo stati niente. E' finita prima di cominciare.
Forse in fondo è proprio questo, il fatto che  non ho avuto il tempo di viverti e di scoprirti.
Mi è rimasto addosso il sentore di quello che poteva essere e che non ho avuto il tempo di scoprire.
E sì lo so, per quanto io possa dire che non voglio, succederà. Incontrerò altri occhi e mi dimenticherò di te.
Mi dimenticherò anche di me e delle mie paure e ci cascherò di nuovo con tutte le scarpe.
Ma per il momento io non so fare altro che starci male.

martedì 28 maggio 2013

Leggerezza

Mi sono interrogata a lungo sul perchè io mi fossi incaponita tanto su di te. Mi sono detta che in fondo io e te eravamo niente e non c'è nulla di rimpiangere. Nè da piangere. Forse una persona un tantino più equilibrata e stabile avrebbe scrollato le spalle pensando che non sai quel che ti perdi. Che una come me mica la trovi facilmente.
Perchè una come me ti avrebbe fatto ridere a crepapelle, ti avrebbe abbracciato tanto, ti avrebbe ascoltato per ore regalandoti tutta la sua attenzione. Con una come me avresti discusso fino allo sfinimento su qualsiasi cosa perchè non è mai facile con una come me. Sono esigente. Sono difficile. Impegnativa. Ma avrei anche saputo essere il tuo porto, la tua isola, il prato verde nel quale sdraiarti a contare le nuvole.
E forse il problema è proprio questo. Non so essere qualcosa. Io sono tutto e forse divento ingombrante.  Oggi mentre fumavo e dicevo che mi sento una scema per essermi sbagliata su di te, il mio migliore amico mi ha detto "non è colpa tua. E' lui che un pirla. Il fatto è che tu non sei esattamente il tipo di donna con cui farsi una storiella e lui che ha qualche anno in più addosso, evidentemente l'ha capito."
E lo so che non è una cosa brutta. Però vorrei imparare ad essere un po' più leggera. Prendere la vita meno sul serio. Perchè sono una che ride tanto e che ha una risata di quelle strane e contagiose che alla fine fanno ridere tutti, ma poi passo la vita a farmi domande. Su tutto. Passo la vita ad analizzare i gesti, le parole. Cerco di capire le cose non dette, il messaggio tra le righe. E invece ogni tanto dovrei solo lasciarmi andare e pensare che tutto va come deve andare.
Magari se fossi stata una con un'anima leggermente più sgombra non avrei letto tutto quello che potevo su di te. Ah i poteri di Google. E' bastato buttarci dentro un paio di nozioni e la tua vita mi è stata servita su un piatto d'argento. I tuoi blog, i tuoi 3 blog. Dal 2005 al 20010. 5 anni della tua vita che mi sono letta, riletta. Con tanto di commenti. E ho conosciuto e imparato cose che ti hanno reso ancora più affascinante per me. Ora, lo so che un blog non può dirti chissà che cosa su qualcuno, ma credo anche che sia molto molto improbabile che qualcuno si prenda la briga di scrivere qui se non ha voglia di essere onesto. Non avrebbe senso.
Ecco perchè il tuo messaggio l'ho letto con occhi diversi, più indulgenti rispetto a chi di te non sa nulla.
Evidentemente non doveva andare. Evidentemente non ti piacevo abbastanza. Capita. Non muore nessuno.
Magari un giorno imparerò a sognare un po' di meno, a farmi meno domande. A prendere le cose con più leggerezza. Che tanto alla fine se deve arrivare, la mazzata arriva lo stesso. Ma almeno mi sarò goduta il viaggio senza anticiparne la fine nella mia testa.
Sarebbe già un bel traguardo.
Così come sarebbe un bel traguardo riuscire a scrivere un post con un senso logico invece di lasciare che le parole mi scappino dalle dita.

domenica 26 maggio 2013

Ha senso aspettarti ancora?

E alla fine, dopo una settimana, questa mattina apro gli occhi e trovo la tua email.
Io che sono un bradipo e ci metto in media un'ora e mezza prima di ricordarmi le nozioni base tipo nome, luogo e data, solo intravedendo il tuo nome in neretto tra le email non lette mi sveglio di colpo.
Bam. Lucida, presente.
Con le mani tremanti ci clicco sopra pronta a leggere qualcosa di brutto. Perchè lo so che non può essere qualcosa di bello. Non è mai qualcosa di bello. E poi se fosse stato bello non avremmo avuto neanche bisogno di un'email. Ci saremmo sentiti per rivederci e punto.
Che poi io ho l'istinto per ste cose. Quelle che i miei amici chiamano "paranoie" alla fine si dimostrano solo verità. E' che le persone le sento, le capisco. Capisco mondi interi dietro un gesto insignificante, ascoltando il tono usato per dire qualcosa di apparentemente sciocco. Soprattutto capisco il mondo che c'è dietro le cose non dette e i gesti non fatti.
E con te avevo capito. Solo che avevo bisogno di sentirmelo dire da te. Forse, per una volta, sotto sotto speravo di sbagliarmi. Forse, per una volta, avrei tanto voluto che le cose andassero bene.
Perchè tu mi piaci porca trottola e io lo so che ora mi ci vorrà tanto tempo per togliermi dal cuore l'idea di te. E so che quando incontrerò qualcuno penserò "sì ma non sei lui".
E accidenti a te.
Perchè lo sai come si dice, un amore non vissuto dura molto di più di un amore finito. Perchè rimani nella sfera dell'ideale. Rimani ancorato nel "poteva essere, chissà come sarebbe stato".
E la tua email io me la sono letta all'infinito:

"Ciao xxxxx,
ti chiedo scusa per il ritardo, è appena terminata una settimana pienissima.

Mi avevi scritto un messaggio molto bello che sicuramente avrebbe meritato una risposta altrettanto bella e e immediata.

Ma avevo bisogno di pensarci un po' perché mi sono ripromesso di non fare danni.
La sera che siamo usciti insieme sono stato bene, sei simpatica, affettuosa, appassionata e acuta. sai metterti in gioco.

Io cerco sempre di essere altrettanto ed effettivamente ci siamo un po' coinvolti l'uno con l'altro.
Così tanto che ho vissuto alcune sensazioni di complicità e di intesa che non vivevo da un po'.

Tuttavia mi sono anche reso conto che non ho la mente sgombra, alla mia veneranda età dovrei forse averla, essere più razionale e capire che devo proiettarmi al futuro, aprirmi, e non al passato.

Ma non sono sicuro di esserlo e quindi vorrei evitare la situazione in cui questo coinvolgimento cresce e poi non sono in grado di sostenerlo ed esserci completamente. Mi è già successo in passato e non sono situazioni che mi sono piaciute e non mi è piaciuto che l'altra persona ci sia rimasta male.

So che così rinuncio a quella passione e a quell'attrazione che c'è e che certamente in un primo momento potrebbe nascondere il resto e farci vivere dei bei momenti... E mi dispiace molto rinunciarci, ma non voglio nemmeno fare un passo insieme e poi farti ritrovare da sola.
Non voglio apparirti come quello che ne approfitta.

Adesso va così, domani non lo so.

Spero che tu possa capire questa mia posizione, non so se è quella giusta, è quella che sento di dover assumere per rispetto nei tuoi confronti anche se so che non ti fa piacere leggere queste cose.

Mi dispiace, ti abbraccio come quella sera."

Io non ti ho risposto. Cosa c'è da rispondere ad un messaggio così? Quello che vorrei risponderti in realtà sono solo domande. Tipo, "se non vuoi aprirti al futuro che cavolo ci esci a fare con una donna? Ci voleva una settimana per dirmi sta roba? Questo vuol dire che finisce qui? Che senso ha precludersi qualcosa a priori?"

Ma cosa otterrei oltre ad una denuncia per stalking?
Sicchè me ne resto qui a farmene una ragione.
Di certo io gli uomini non li capisco proprio.



venerdì 24 maggio 2013

Poteva anche non capitare

Poteva anche non capitare. Di incontrarti, voglio dire.
Forse se tu mi avessi cercata solo un paio di settimane prima non ti avrei degnato di risposta. Nonostante i tuoi meravigliosi occhi di un colore che vira dal blu al verde che io neanche pensavo esistessero occhi belli così.
Ero talmente incasinata e triste e furiosa e piena di menate in testa che proprio non avrei avuto voglia di cominciare con te un discorso partendo dai soliti convenevoli.
E invece sei arrivato proprio due settimane dopo. Non troppo tardi e non troppo presto. Proprio nel momento giusto. Nel momento in cui ero incasinata e con la testa piena di menate, ma un po' meno triste e un po' meno incazzata con il mondo.
E anche ora che sono qui ad aspettarti con la mia testa piena di paranoie e lo stomaco chiuso dall'ansia, continuo a pensare che incontrarti sia stata una abnorme e inaspettata botta di culo.
La cosa buffa è che sono qui ad aspettarti seduta sul letto, con la tastiera del pc sulle gambe mentre sbircio pezzi di vite altrui per cercare di non pensare a te, e nella mia testa mi sento come se fossi seduta su una panchina.
Non lo so perché ma mi sento come se fossi seduta su una panchina ai lati di un viale alberato. Ogni tanto passa qualcuno, mi si siede accanto e parla con me. E io sono felice. Felice perché qualcuno che non sa che ti sto aspettando ha avuto voglia di sedersi con me a parlare e farmi sorridere.
Aspettarti è doloroso ma io credo ne valga la pena.
Accidenti se ne vali la pena.

Metti un giorno di novembre

Metti che ti svegli un bel giorno di fine maggio e scopri senza troppa sorpresa che Milano soffre di qualche strana psicosi per la quale é convinta che sia novembre. Una bella botta di buon umore non c'è che dire. Il problema è che nonostante il vento freddo e la pioggia a catinelle, il calendario dice che no, non é novembre. È il 24 maggio. Quindi non puoi infagottarti in maglioni di lana e morbide sciarpe. Devi darti in contegno bella mia. Ecco però il contegno dovresti averlo anche tu. Perché mandarmi sms in cui mi dici che ti dispiace per avermi fatto aspettare ma hai avuto una settimana da delirio e che sai benissimo cosa scrivermi ma ti serve il tempo di mettere in ordine le idee, che non lo sai se mi farà piacere ma hai bisogno di raccontarmi chi sei adesso. Tu mi uccidi. Il problema è che non si preannuncia niente di buono

giovedì 23 maggio 2013

L'attesa


Attendere con pazienza non mi appartiene. Nell’attesa io mi consumo, vado in carenza di ossigeno, sospiro come una caffettiera. E soprattutto mi va in cortocircuito il cervello. Perché il vero problema, il mio problema più grande è che penso. Penso troppo. E quasi sempre in negativo. L’attesa per me non è mai una cosa bella. E’ sempre foriera di cattivi presagi. 
E adesso che la mia attesa sei tu, io sto rischiando di impazzire. Non ragiono più. Non vivo. Ieri sera ho provato a fare tutte quelle cose che in genere mi distraggono. Nell’ordine:
  • Doccia calda
  • Tazza di latte al cacaco e biscotti per cena (checchè se ne dica è il mio comfort food)
  • sigarette
  • coccole alla gatta
  • Mio film preferito (nella fattispecie “The eternal sunshine of a spotless mind).
Risultato?
Il film non ce l’ho fatta a guardarlo perchè ero fissa sul cellulare ad aggiornare la posta per vedere se per caso c’era un tuo messaggio. Ho fumato 20 sigarette e chiuso gli occhi solo alle 2.
Non posso, non gliela faccio prima. Di questo passo mi ucciderai.