venerdì 24 maggio 2013

Poteva anche non capitare

Poteva anche non capitare. Di incontrarti, voglio dire.
Forse se tu mi avessi cercata solo un paio di settimane prima non ti avrei degnato di risposta. Nonostante i tuoi meravigliosi occhi di un colore che vira dal blu al verde che io neanche pensavo esistessero occhi belli così.
Ero talmente incasinata e triste e furiosa e piena di menate in testa che proprio non avrei avuto voglia di cominciare con te un discorso partendo dai soliti convenevoli.
E invece sei arrivato proprio due settimane dopo. Non troppo tardi e non troppo presto. Proprio nel momento giusto. Nel momento in cui ero incasinata e con la testa piena di menate, ma un po' meno triste e un po' meno incazzata con il mondo.
E anche ora che sono qui ad aspettarti con la mia testa piena di paranoie e lo stomaco chiuso dall'ansia, continuo a pensare che incontrarti sia stata una abnorme e inaspettata botta di culo.
La cosa buffa è che sono qui ad aspettarti seduta sul letto, con la tastiera del pc sulle gambe mentre sbircio pezzi di vite altrui per cercare di non pensare a te, e nella mia testa mi sento come se fossi seduta su una panchina.
Non lo so perché ma mi sento come se fossi seduta su una panchina ai lati di un viale alberato. Ogni tanto passa qualcuno, mi si siede accanto e parla con me. E io sono felice. Felice perché qualcuno che non sa che ti sto aspettando ha avuto voglia di sedersi con me a parlare e farmi sorridere.
Aspettarti è doloroso ma io credo ne valga la pena.
Accidenti se ne vali la pena.

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