martedì 28 maggio 2013

Leggerezza

Mi sono interrogata a lungo sul perchè io mi fossi incaponita tanto su di te. Mi sono detta che in fondo io e te eravamo niente e non c'è nulla di rimpiangere. Nè da piangere. Forse una persona un tantino più equilibrata e stabile avrebbe scrollato le spalle pensando che non sai quel che ti perdi. Che una come me mica la trovi facilmente.
Perchè una come me ti avrebbe fatto ridere a crepapelle, ti avrebbe abbracciato tanto, ti avrebbe ascoltato per ore regalandoti tutta la sua attenzione. Con una come me avresti discusso fino allo sfinimento su qualsiasi cosa perchè non è mai facile con una come me. Sono esigente. Sono difficile. Impegnativa. Ma avrei anche saputo essere il tuo porto, la tua isola, il prato verde nel quale sdraiarti a contare le nuvole.
E forse il problema è proprio questo. Non so essere qualcosa. Io sono tutto e forse divento ingombrante.  Oggi mentre fumavo e dicevo che mi sento una scema per essermi sbagliata su di te, il mio migliore amico mi ha detto "non è colpa tua. E' lui che un pirla. Il fatto è che tu non sei esattamente il tipo di donna con cui farsi una storiella e lui che ha qualche anno in più addosso, evidentemente l'ha capito."
E lo so che non è una cosa brutta. Però vorrei imparare ad essere un po' più leggera. Prendere la vita meno sul serio. Perchè sono una che ride tanto e che ha una risata di quelle strane e contagiose che alla fine fanno ridere tutti, ma poi passo la vita a farmi domande. Su tutto. Passo la vita ad analizzare i gesti, le parole. Cerco di capire le cose non dette, il messaggio tra le righe. E invece ogni tanto dovrei solo lasciarmi andare e pensare che tutto va come deve andare.
Magari se fossi stata una con un'anima leggermente più sgombra non avrei letto tutto quello che potevo su di te. Ah i poteri di Google. E' bastato buttarci dentro un paio di nozioni e la tua vita mi è stata servita su un piatto d'argento. I tuoi blog, i tuoi 3 blog. Dal 2005 al 20010. 5 anni della tua vita che mi sono letta, riletta. Con tanto di commenti. E ho conosciuto e imparato cose che ti hanno reso ancora più affascinante per me. Ora, lo so che un blog non può dirti chissà che cosa su qualcuno, ma credo anche che sia molto molto improbabile che qualcuno si prenda la briga di scrivere qui se non ha voglia di essere onesto. Non avrebbe senso.
Ecco perchè il tuo messaggio l'ho letto con occhi diversi, più indulgenti rispetto a chi di te non sa nulla.
Evidentemente non doveva andare. Evidentemente non ti piacevo abbastanza. Capita. Non muore nessuno.
Magari un giorno imparerò a sognare un po' di meno, a farmi meno domande. A prendere le cose con più leggerezza. Che tanto alla fine se deve arrivare, la mazzata arriva lo stesso. Ma almeno mi sarò goduta il viaggio senza anticiparne la fine nella mia testa.
Sarebbe già un bel traguardo.
Così come sarebbe un bel traguardo riuscire a scrivere un post con un senso logico invece di lasciare che le parole mi scappino dalle dita.

6 commenti:

  1. mi spiace sempre leggere di cuori spezzati...
    so quanto si soffre, e so che è un tipo di dolore che non uccide, magari lo facesse, eh?
    però mi raccomando, cerca di trovarti il bello intorno, fosse anche solo un film che ti lascia andare...

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    1. Ti ringrazio per la tua delicata solidarietà anche se il mio cuore non è stato spezzato. Almeno, non da lui. Si è infranto l'embrione di un sogno, nulla di più. Ho avuto il cuore spezzato in passato e ho troppo rispetto per quel tipo di dolore per paragonarlo a quello che sto vivendo ora. Un abbraccio

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  2. domanda: lui legge, qui?
    perché non mi è chiarissimo se quel che scrivi lo scrivi a lui o se lo scrivi a te stessa..
    però ti dò un consiglio, trova un posto dove lui non c'è.
    perchè è da lì che devi ripartire. un punto d'appoggio pulito, sul quale pian piano trasferire il peso. e trovarti un giorno ad abbandonare il vecchio appoggio, e magari liberartene.
    ma non devi pensare al vuoto come ad una mancanza, devi vederla come possibilità.
    perchè è così che funzioniamo, noi. maschi, femmine, tutti..

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    1. No lui non sa di questo posto. Nessuno che mi conosce si trova qui. Ho voluto un posto tutto mio e solo l'anonimato mi permette di essere completamente sincera e buttare fuori tutte quelle cose che, per un motivo o per l'altro, mi tengo dentro. Mi rivolgo a lui perché è lui che è nei miei pensieri ora. Sono monologhi che vivono nella mia testa che lui non immagina. Spero che un giorno queste pagine vedranno una versione più felice di me stessa. Una versione liberata.

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  3. Io ho una mia idea sui blog, credo sempre che siano un po' un filtro della realtà vera. Nel senso che ciò che si scrive lo si aggiusta sempre un po', lo si abbellisce, lo si confeziona ad arte per chi legge. Quando leggo dei post non li considero, quasi mai, una trascrzione nuda e cruda del proprio flusso di pensiero. Anche se qualche piccola eccezione ci può essere. Insomma non prenderei più per oro colato tutto ciò che leggo in giro per la blogosfera.
    Comunque arriverà, quando meno te l'aspetti, qualcuno che saprà apprezzarti proprio perché sei impegnativa e non sei da storiella e via.
    E prima o poi ti stuferai anche di scrivere di lui :)

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    1. Credo tu abbia ragione, nessuno mette mai la verità nuda e cruda. Ci si filtra sempre un po' ma di fondo penso che se hai la costanza di mantenere vivo un blog per anni, tu lo faccia con una buona dose di sincerità. Prima o poi smetterò di parlare di lui... Spero :)

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