giovedì 19 novembre 2015

Vorrei sentire

Alle 14.00 di Lunedì 07 settembre 2015 il mio mondo è crollato. E con lui sono crollata io, sul marciapiede difronte all'ufficio, perché le mie gambe erano improvvisamente incapaci di sorreggermi.
Sono rimasta lì a fissare i miei piedi dentro un fiume di lacrime incurante di chi mi passava accanto, lottando contro l'ineluttabilità di quello che mi era appena stato detto.
Sono rimasta lì con la voglia di gridare sigillata nel petto e che mi impediva il respiro, con la voglia di scappare via lontano ma senza la forza per farlo. Fino a quando due braccia forti mi hanno stretta e portata via dagli occhi della gente e hanno cullato i miei singhiozzi stringendomi sempre un po' più forte come per evitare che, insieme alle lacrime, scivolassi via anche io.
Sono seguite notti insonni, pianti e gambe che tremano ad ogni squillo del telefono.
L'impotenza. La straziante, dilaniante, paralizzante, consapevolezza che non puoi farci niente. Le tue lacrime, il tuo amore, niente potrà cambiare le cose.
Ho sbarrato gli occhi nel buio, una notte, e ho realizzato che questi giorni e quelli che verranno non saranno altro che un lungo, lento addio. Il dolore mi ha attraversato le viscere come mai nella mia vita era accaduto. Perché un dolore diverso da tutti quelli provati fin'ora. Perché il mio cuore può reggere tutto il male del mondo se riguarda solo me, se fa male solo a me. Ma non ce la fa a sopportare questo strazio, a guardare il mio papà che continua a scherzare e sorridere anche se vorrebbe solo starsene a letto per il dolore. Lo vedo reagire con la forza di un leone, lo vedo lottare con la tenacia e l'ostinazione che solo un grande amore può dare. L'amore che prova per mia madre e che, pur di non vederla soffrire e preoccuparsi, lo trascina fuori dal letto e gli dipinge sul volto scavato un sorriso inespugnabile. E il mio cuore si stringe. Vorrei proteggerlo, vorrei poterlo fare. Vorrei che tutto questo fosse capitato a me perchè non voglio pensare a quando saremo costretti a dirgli addio. Non voglio pensare a mia madre che morirà con lui dopo 44 anni passati ad amarsi come il primo giorno.
Ma io sono io. Sono fatta a modo mio, ho la mia scorza dura che mi protegge dal mondo e da me stessa. E questi pensieri li seppellisco dentro di me, mentre io sono quella di sempre: ironica, cinica, apparentemente come prima.
Anche se niente è come prima.
Talvolta sono talmente brava a nasconderlo agli altri da nasconderlo persino a me stessa, da quasi dimenticare la realtà. 
Talvolta nella mia testa sento un click, E il mio cervello rifiuta la realtà ed è come se il mio papà non avesse il tempo contato. Mi sforzo per sentire la verità, ma non sento niente.
Sono momenti in cui mi prende il panico, La paura di essere diventata talmente dura da non provare più sentimenti. 
Ma so che non è così. Perchè poi le paure, i sentimenti, tutto torna come un'onda. Quando meno me l'aspetto.

Ci ho pensato molto prima di scrivere questo post e l'ho preso e mollato molte volte e molti giorni prima di concluderlo. 
Non so, mi sembrava di dire qualcosa di troppo privato, di troppo delicato. Ma in fondo anche questo fa parte di me, della mia vita, e alla fine è giusto così.


2 commenti:

  1. io non sono sicura di poter aggiungere ancora qualcosa di più a tutto quello che ci siamo dette, e sai quanto condivido ogni parola e ogni sfaccettatura di questo dolore. ma proprio oggi pensavo a come la vita riesca sempre a creare una dicotomia tra ciò che sta e ciò che va, ciò che si evolve e ciò che regredisce, ciò che riesce a farci stare bene e ciò che ci ammazza. e niente, pensavo che poi in fondo è tutta una questione di equilibrio, che basterebbe solo avere quello, o alienarsi in assenza di gravità e non porsi il problema.

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    1. tesoro tu sai leggermi come solo un'altra persona al mondo è in grado di fare. La magia con te è che sai sempre cosa dirmi e come dirlo e riesci a cullarmi il cuore quando è troppo gonfio.
      In realtà lo sai, ce lo siamo già detto, "alienarmi in assenza di gravità e non pormi il problema" è la cosa che faccio più spesso ormai. E' quella che mi tiene a galla.
      Grazie per essere tu e per esserci per me.
      <3

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