lunedì 20 aprile 2015

Sinestesia

Venerdì sera sono stata al Planetario. Milano ha il Planetario più grande d'Italia ed io.. non ci ero mai stata.
Ma venerdì c'era un "concerto astronomico" ed io mi sono incuriosita.
E' stata un'ora emozionante.
Nel buio della sala, accompagnate dal suono struggente di un organo, le stelle hanno a poco a poco fatto il loro ingresso in scena. La grande cupola dapprima bianca è diventata un cielo stellato..talmente rigonfio di stelle da farti mancare il fiato. Che a Milano un cielo così non lo si vedrà mai...
Un organo ed una tromba si sono intervallati interrotti solo dalla voce del relatore che indicava in cielo le costellazioni.
Poi, un suono fortissimo e profondo, ancestrale: era il Didgeridoo, strumento suonato dagli aborigeni.
E la volta celeste ha cominciato a ruotare per lasciare spazio all'emisfero australe.
E'stato uno spettacolo intenso.
E mi sono commossa.. molto.
Perchè le stelle mi fanno sempre questo effetto, persino quando sono solo "riprodotte". Perché per quanto io sia profondamente atea e cinica, le stelle mi fanno sempre pensare che non siamo soli, che siamo in qualche modo protetti.
Un po' quello che pensava Van Gogh quando ha dipinto il quadro che più amo in assoluto:

E così penso che fino a che i miei occhi riusciranno a guardare le stelle, niente potrà dirsi perduto.