La parte sicuramente più bella ed interessante di avere un blog sono gli spunti di riflessione che le parole altrui accendono nella mia mente.
Giravo intorno ad un pensiero da qualche giorno ma questa frase: "le cose non sono sempre così ovvie, così scontate. Che due pezzi, magari, sembrano perfetti per stare insieme ma non è il momento per farli combaciare", letta qui http://traemmeezeta.blogspot.it/, ha scatenato in me tutta una serie di rimuginamenti sulla storia con Burbero.
Perché ci sono dei dati di fatto in questa storia:
- E' un dato di fatto che non riusciamo a stare lontani davvero
- E' un dato di fatto che ci piacciamo e pure tanto sotto tutti i punti di vista
- E' un dato di fatto che ci incastriamo alla perfezione come i due pezzi del puzzle che servono per finire il cielo e che si perdono quasi sempre
- E' un dato di fatto che ci manchiamo e pure tanto
- E' un dato di fatto che proviamo delle cose
- E' un dato di fatto che è ingarbugliato nei suoi labirinti mentali ma il suo cuore propende da una parte ben precisa
Solo che, per quanto bello sia quello che abbiamo, probabilmente non è il momento giusto.
In questi giorni ci siamo sentiti ogni sera. Messaggi di tutti i tipi: divertenti, semplici come stai, messaggi suoi di preoccupazione perchè la babba si è presa la tachipirina bevendo vino rosso, messaggi teneri e anche imprevedibili messaggi di gelosia da parte sua. Lui c'è. E' qui con me ancora. Ieri ero addormentata, era ormai mezzanotte e mezza, e lui mi ha scritto alla fine di una giornata di lavoro delirante e mi ha chiesto se poteva chiamarmi. Nonostante il sonno proprio non ce l'ho fatta a dirgli di no. Ed è stato bello sentire la sua voce e sentirgli dire che dopo una giornata così aveva solo voglia di parlare un po' con me, aveva voglia e bisogno di sentirmi.
Sarà una cosa piccola ma per me è l'ennesima dimostrazione che nonostante la sua testa, il suo cuore va per la sua strada. E siamo stati al telefono fino alle 2 passate stupendoci ancora di quanto le nostre telefonate siano sempre lunghissime e di come le ore spese a parlare volino via come fossero secondi.
E la telefonata si è conclusa con un suo "fai una buonanotte, ci sentiamo domani. bacio."
Che per me "ci sentiamo domani" è la più dolce delle promesse. Non mi servono i per sempre, mi servono i domani. Perchè nella frase "ci sentiamo domani" ci leggo la volontà di esserci. Per un giorno ancora, per un giorno in più. Perchè alla fine il per sempre è fatto di giorni da vivere uno alla volta.
Ancora ci sono nei suoi giorni. Sono nella sua testa e nel suo cuore, sono ancora il pensiero che lo fa sorridere, sono ancora la voce che vuole sentire prima di dormire. E forse non è abbastanza, ma è qualcosa di tangibile. Non è ancora persa la partita. Siamo ancora in gioco ed è ancora difficile fare pronostici.
Nella piazzetta di fronte al mio ufficio, in un angolo nascosto, c'è una cassetta rossa per le lettere.
Questa mattina, sicura e sorridente, ho imbucato la mia lettera per lui. L'ho fatto perchè il mio cuore diceva di farlo. Perchè, conoscendolo, se la riceverà non potrà fare a meno di dirmi qualcosa. Non mi aspetto che lo faccia capitolare. Non è quello l'obiettivo.
Immagino lo stupore sul suo viso nel leggere il mio nome nello spazio del mittente e immagino il suo sorriso dolcissimo nel leggerla. Tutto qui.
Quella lettera non è un ultimatum. E' solo una dichiarazione di intenti. E' un modo in più per dirgli "ho scelto te, sono qui. Ti aspetto."
E da quando l'ho spedita il mio cuore è più leggero.
Comunque andrà questa storia con lui, saprò in cuor mio di aver fatto tutto quello che potevo. E se dovesse andare male, lui rimarrà un dolcissimo ricordo ma mai un rimpianto.